Sempre più persone cercano soluzioni contro l’invecchiamento facciale e il mercato offre tante possibilità di trattamento, ma purtroppo molte di esse si rivelano inefficaci.
Il primo passo per capire se un trattamento che ci viene consigliato possa essere realmente utile a migliorare l’aspetto del viso è quello di conoscere quali sono i meccanismi che portano a un invecchiamento facciale con la conseguente comparsa di rughe e solchi.
L’invecchiamento del viso
L’invecchiamento facciale è una situazione che si instaura a causa di alterazioni degenerative delle fibre collagene e dell’elasticità del derma.
La conseguente riduzione del tessuto connettivo provoca la riduzione delle fibre elastiche, atrofizzando i muscoli delle espressioni facciali.
Le alterazioni del sistema muscolare diventano più evidenti con la loro diminuzione in lunghezza, elasticità e numero di fibre; questa perdita di massa muscolare, associata all’età, è nota come sarcopenia.
Dopo i 30 anni di età vi è una riduzione della sezione muscolare, con un aumento del grasso intramuscolare e aumento di collagene. Il numero delle fibre muscolari negli adulti è superiore del 20% rispetto agli anziani ed è per questo che gli anziani hanno una perdita della mimica facciale.
L’invecchiamento cutaneo è un processo continuo che avviene pregiudicando le funzioni e l’aspetto della pelle; i principali segni dell’invecchiamento sono: le rughe, le ipercromie, la pelle secca, la perdita di luminosità e la ptosi tissutale.
Cosa sono le rughe?
Le rughe sono oggetto di classificazione per poterne inquadrare meglio le caratteristiche cliniche e poter scegliere il trattamento più specifico possibile.
Le rughe si dividono infatti in STATICHE, DINAMICHE e GRAVITAZIONIALI.
Le rughe statiche sono effetti dell’affaticamento delle strutture che costituiscono la pelle e compaiono anche in assenza di movimenti. Le dinamiche, o linee di espressione, sorgono come conseguenza di movimenti ripetitivi della mimica facciale e compaiono durante il movimento. Le rughe gravitazioniali sono invece conseguenti della flaccidità della pelle e culminano nella ptosi delle strutture facciali.
Esiste inoltre un altro tipo di classificazione che varia dal tipo 1 al tipo 4 basata sulle caratteristiche del foto-invecchiamento.
Inquadrare il tipo di rughe diventa fondamentale per impostare un trattamento il più adeguato possibile ad ottenere un risultato soddisfacente e stabile nel tempo.
Quali sono i trattamenti non invasivi più utili secondo il mondo medico/scientifico?
TRATTAMENTO MANUALE: si effettua attraverso l’uso di tecniche di mobilizzazione passiva delle fasce che ricoprono il nostro volto, oppure tramite tecniche di massaggio dei tessuti molli, tramite la facilitazione neuromuscolare propriocettiva, la manipolazione ad alta velocità, la mobilizzazione congiunta e la mobilizzazione della fascia.
Tutte queste tecniche agiscono sulla pelle favorendo vascolarizzazione e tonificazione andando a creare effetto lifting sul viso.
TRATTAMENTO ATTIVO: conoscere a fondo la biomeccanica dei muscoli del viso permette di impostare un trattamento specifico per ogni singolo muscolo. Rinforzare questi muscoli significa aumentare la tonicità della muscolatura andando a migliorare le espressioni facciali. I muscoli che si prendono in considerazione sono i muscoli della zona della fronte, delle labbra e del mento. Il trattamento attivo è utile per dare in mano al paziente degli strumenti adatti al mantenimento del risultato estetico nel tempo.
TRATTAMENTO CON ELETTROMEDICALI: a seconda del tipo di rughe e pelle si può optare per trattamenti con criotermolipolisi, tecar o onde d’urto.
La criotermolipolisi sfrutta l’effetto del freddo e l’effetto lifting che questo genera sulla pelle.
La tecar utilizzata con determinate temperature specifiche permette di svolgere un’azione drenante sull’edema presente sotto la cute, mentre con altre temperature permette di ottenere effetto sulla flaccidità della muscolatura facciale.
Infine, le onde d’urto permettono di creare un effetto biostimolante sulla pelle.
Naturalmente la scelta degli elettromedicali da utilizzare durante il trattamento è legato a una prima valutazione anamnestica per verificare la presenza o meno di controindicazioni al trattamento e una successiva valutazione della cute per decidere quale mezzo fisico sia più idoneo al trattamento. I trattamenti devo essere sempre svolti da personale sanitario qualificato all’uso di specifiche tecnologie.
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